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Andrey 
Kuzkin

Parigi, Francia
marzo '22 - presente '23

vincitore del concorso russo nell'ambito dell'arte visiva contemporanea "Innovazione" (nomination "Nuova Generazione", 2008 e "Libro dell'anno" 2017), del premio "Compagno" (2009, 2010, 2011) e del Premio Kandinsky (nomination "Progetto dell'anno" nel 2016 e 2021).
L'artista ha partecipato a numerosi progetti collettivi, tra cui la Biennale del Museo di Krasnojarsk (2009, 2011, 2015), la Biennale di Berlino (2010), il "Modernikon. Arte contemporanea dalla Russia" (Torino, Venezia, 2010), la Biennale "Performa 11" (New York, 2011), "La fine del mondo" (Prato, 2016), la Biennale d'arte contemporanea di Mosca (2015, 2019), la Triennale d'arte contemporanea russa (Garage Museum of Contemporary Art, Mosca 2020) e altri.
Le sue opere sono presenti, tra le altre, nelle collezioni del Centro nazionale d'arte e cultura Georges Pompidou (Parigi), della Galleria statale Tret'jakov (Mosca), del Museo d'arte moderna di Mosca, del Centro statale d'arte contemporanea (Mosca).
Nel suo lavoro ricorre spesso a pratiche performative e all'art action. Si interessa principalmente di temi

esistenziali, che riguardano ogni essere umano: il confronto tra la vita e la morte, la caducità e la scomparsa del corpo umano. Basandosi sull'approccio concettualista, l'artista utilizza diversi media: grafica, pittura, scultura, installazione.

OMINI DI PANE. 2022-23

Le piccole sculture "Omini di pane" sono state create dall'artista al suo arrivo a Parigi, dopo la brusca partenza dalla Russia. Andrey Kuzkin le ha scolpite utilizzando oggetti di uso quotidiano trovati nel seminterrato dell'appartamento in cui viveva. In questo modo l'artista si è ambientato nella sua nuova casa. Il pane, in questo caso, simboleggia la fragilità del corpo umano. In queste opere il simbolismo cristiano del pane si combina con la tradizione carceraria russa di modellare il pane.

BUCHI NERI DI CAPODANNO. 2023

serie grafica

FENOMENO NATURALE O 99 PAESAGGI CON ALBERO №74
performance alla galleria HUS. Parigi
2023
VOGLIO CHE LA GUERRA FINISCA. 2023

Una serie di grafiche performative composte da

da diversi fogli di carta, su ciascuno dei quali è scritta la fraseVoglio che la guerra finisca  in quattro lingue: ucraino, russo, francese e inglese. Il tempo dedicato alla creazione di questi fogli diventa capitale immateriale e componente importante di questo lavoro.

 

"Un desiderio forte che non può essere realizzato in alcun modo, non ha uno sbocco diretto e, di conseguenza, viene sublimato

in queste fogli grafici... 

MIX. 2022
(Sangue, Merda, Guerra). La parola "sangue" è scritta con il sangue dell'artista, "merda" con escrementi, "guerra" con un misto di sangue e merda.
mostre personali
2023-Chi sono?, Église Réformée Wallonne de La Haye; 2023 - "Phénomène naturel ou 99 paysages avec un arbre", Galleria Hus, Parigi.
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