Sebbene il ricamo sia limitato a una superficie bidimensionale, l'artista si sforza di trasformare questa arte in un nuovo atto artistico, di portarla oltre il genere e non solo di presentarla come un'opera d'arte grafica, ma di trasferirla nel formato 3D dell'architettura mobile. Maria Arendt amplia questa direzione chiamandola "architettura tessile". I ricordi vengono registrati su una chiavetta USB e allo stesso tempo sono un amuleto mistico, un santuario, una pergamena e un tappeto da preghiera. È uno schermo che protegge dagli imprevisti dell'ambiente e, allo stesso tempo, uno schermo che registra le impressioni e le emozioni dell'artista. Si tratta sia di uno stand espositivo che di una tenda che ripara i viaggiatori dal caldo o dal freddo. Gli elementi "architettonici" delle tende di Maria Arendt hanno due lati. Quello anteriore è per il pubblico, quello posteriore è sacro. Non è un caso che l'artista mostri al pubblico il lato interiore delle sue opere, ma non riesca a decidere autonomamente quale sia il lato più importante. Forse è questo il punto di biforcazione in cui ha inizio la storia alternativa.